Adiconsum rileva criticità su alcuni Buoni Fruttiferi Postali: anticipata prescrizione, mancato riconoscimento del rendimento, errato calcolo della ritenuta d’imposta

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Adiconsum invita i risparmiatori interessati da queste criticità a rivolgersi ai propri sportelli territoriali per le relative verifiche e per ricevere l‘adeguata assistenza

17 maggio 2023 – Ancora oggi in Italia sono in circolazione circa 46 milioni di Buoni Fruttiferi Postali sottoscritti dai risparmiatori, a dimostrazione che i BFP sono considerati da sempre una forma di investimento sicuro da parte dei cittadini-consumatori, ma le cose non sembrano più essere così.

Numerosi sono, infatti, i consumatori che si stanno rivolgendo alle nostre sedi per essere assistiti riguardo ai loro Buoni Fruttiferi Postali.

Tre sono i motivi di contestazione:

  • il mancato riconoscimento di Poste del rendimento degli ultimi 10 anni dei Buoni ordinari trentennali della serie Q/P;
  • l’anticipata prescrizione di 347mila BFP a termine, senza che Poste ne desse la dovuta informazione, dichiarandoli prescritti all’atto della richiesta di rimborso e negando il pagamento sia degli interessi che del capitale;
  • l’errato calcolo della ritenuta d’imposta per i Buoni ordinari trentennali emessi dal 1986 al 1996 (serie ordinarie Q-R-S), per i quali Poste Italiane ha effettuato la ritenuta sugli interessi maturati anno dopo anno, invece che al momento della liquidazione.

Pertanto, Adiconsum invita tutti i risparmiatori interessati, titolari di buoni Fruttiferi Postali, a rivolgersi ai propri sportelli territoriali per la relativa verifica e l’eventuale predisposizione del reclamo finalizzato sia alla contestuale interruzione della prescrizione che ad ottenere il pagamento delle somme non riconosciute da Poste Italiane.